
La frequenza cardiaca (FC) corrisponde alla velocità delle contrazioni o pulsazioni del cuore misurate dal numero di battito al minuto (bpm).
Essa varia in base alle esigenze o alle condizioni fisiche del corpo, come ad esempio la necessità dei tessuti di assorbire maggiori quantità di ossigeno ed eliminare più anidride carbonica.
Secondo la “American Heart Association” (AHA) la FC normale per un adulto a riposo è compresa tra 60-100 bpm. Quando la frequenza cardiaca è troppo rapida, quindi superiore a 100 bpm a riposo, si parla di tachicardia. All’opposto, se troppo lenta, ovvero inferiore a 60 bpm a riposo, viene definita bradicardia.
FISIOLOGIA
Ritmo e frequenza cardiaca sono parametri differenti.
Mentre, in condizioni normali, il ritmo cardiaco è regolato interamente dal nodo seno-atriale (nodo SA), la frequenza è modulata dall’associazione tra influsso simpatico e parasimpatico. Il “nervo accelerante” è responsabile dell’azione simpatica, rilasciando norepinefrina, il nervo vago invece, fornisce l’ingresso parasimpatico liberando acetilcolina nello stesso sito.
L’aumento della frequenza cardiaca, pur mantenendo il volume di sangue costante, permette di aumentare l’irrorazione e l’ossigenazione periferica. Le frequenze cardiache normali a riposo vanno dai 60 a 100 bpm. Si definisce bradicardia una frequenza a riposo inferiore a 60 bpm. Tuttavia, frequenze da 50 a 60 bpm sono piuttosto comuni anche tra le persone sane e non richiedono necessariamente un’attenzione medica particolare. La tachicardia invece, è definita come una frequenza cardiaca a riposo superiore a 100 bpm, anche se tassi persistenti tra 80-100 bpm, soprattutto durante il sonno, possono rappresentare un sintomo di ipertiroidismo o anemia.
I FATTORI CHE LA MODIFICANO
Le principali attività che inducono a cambiamenti sono: l’esercizio fisico, il sonno, l’ansia, lo stress, malattie e droghe.
Inoltre abbiamo alcuni fattori quali :
Fattori | Effetto |
Nervi cardioacceleratori | Rilascio di neuroepinefrina |
Propriocettori | Aumento della frequenza durante l’esercizio |
Chemocettori | Riduzione dei livelli di ossigeno, aumento degli ioni idrogeno, anidride carbonica e acido lattico |
Barocettori | Diminuito tasso di contrazione, che indica la diminuzione del volume / pressione del sangue |
Sistema limbico | Anticipazione dell’esercizio fisico o di emozioni forti |
Catecolamine | Aumento epinefrina e norepinefrina |
Ormini tiroidei | Aumento del T3 e del T4 |
Calcio | Aumento del calcio |
Potassio | Riduzione del potassio |
Sodio | Riduzione del sodio |
Temperatura corporea | Aumento della temperatura corporea |
Nicotina e caffeina | Stimolanti, aumentano il lavoro cardiaco |
Fattori che riducono la frequenza cardiaca e la forza di contrazione
Fattori | Effetto |
Nervi cardioinibitori (vago) | Rilascio di acetilcolina |
Propriocettori | Riduzione della frequenza dopo l’esercizio |
Chemocettori | Aumento dei livelli di ossigeno, aumento degli ioni idrogeno e anidride carbonica |
Barocettori | Aumento del tasso di contrazione, che indica l’aumento del volume / pressione del sangue |
Sistema limbico | Anticipazione del rilassamento |
Catecolamine | Riduzione di epinefrina e norepinefrina |
Ormini tiroidei | Riduzione del T3 e del T4 |
Calcio | Riduzione del calcio |
Potassio | Aumento del potassio |
Sodio | Aumento del sodio |
Temperatura corporea | Riduzione della temperatura corporea |
A RIPOSO
La frequenza cardiaca non è un valore stabile e aumenta o diminuisce in risposta alle necessità del corpo per mantenere l’equilibrio (tasso metabolico basale) tra il fabbisogno e l’apporto di ossigeno e di sostanze nutritive. La normale frequenza di innesco del nodo SA è influenzata dall’attività del sistema nervoso autonomo: la stimolazione simpatica aumenta e la stimolazione parasimpatica diminuisce la frequenza di firing. Per descrivere la frequenza cardiaca si possono utilizzare misurazioni differenti: