L’educazione fisica… Cos’è e di cosa si occupa?
L’educazione fisica è una branca dell’insegnamento che si occupa di migliorare attraverso l’attività motoria e quella sportiva lo sviluppo psicofisico e la salute individuale e quella
sociale.
Quando e come nasce il termine?
L’educazione fisica contemporanea ha avuto la sua culla in Francia. Infatti, il termine è stato utilizzato per la prima volta dal medico francese Jacques Ballexserd, nel XVIII secolo.
In che periodo storico è approdata in Italia?
L’insegnamento di questa materia in Italia fu introdotto nel Regno di Sardegna dalla Legge Casati del 1859, al Titolo V, sotto la denominazione di “Ginnastica” , obbligatorio ai soli maschi. Nel 1878 l’allora Ministro della Pubblica Istruzione “Francesco De Sanctis” riordinò la disciplina, rinominandola “Ginnastica educativa”.
In particolare, la Legge De Sanctis n. 4442 del 7 luglio 1878 fu la prima, dopo l’Unità d’Italia, a occuparsi interamente della materia.
Cosa sancì la Legge De Sanctis?
Essa sancì l’obbligatorietà dell’insegnamento della ginnastica educativa anche per le donne, nelle scuole di ogni ordine e grado (elementari, secondarie, normali e magistrali).
A differenza del passato, questa legge introduce un insegnamento caratterizzato da finalità altamente educative.
Cosa accade durante il Congresso della FIEP del 2000?
La FIEP (Federazione Internazionale di educazione fisica), durante un Congresso Mondiale svolto nell’anno 2000, ha lanciato il Manifesto Mondiale dell’Educazione Fisica – FIEP 2000 – che amplia il concetto di quest’ultima, intendendola come diritto di tutti.
Come viene intesa nelle scuole oggi?
L’ambito disciplinare dell’educazione fisica è delimitato dagli assi corpo-movimento-sport, in relazione soprattutto ai linguaggi non verbali.
È un insegnamento con forte carattere operativo pratico, ma che si fonda su interrelazioni sia con gli aspetti bio-medici sia con quelli psicosociali, coinvolgendo tutta la persona
*Leggi la presentazione qui sotto per avere maggiori informazioni sull’Educazione Fisica*
Si ringrazia P. Castelluccia e M. D’Apolito per il contributo e la presentazione creata